Legambiente ha pubblicato in questi giorni
L’A Bi Ci –1° Rapporto Legambiente sull’economia della bici in Italia e sulla ciclabilità nelle città.
La ricerca elabora una inedita analisi del valore economico della bicicletta nel nostro Paese.
Il dato è incoraggiante: l’insieme degli spostamenti a pedali genera un fatturato di 6.206.587.766 euro.
Bolzano è il campione italiano della mobilità a due ruote.
Ma non tutti sanno che Pesaro le tiene testa, grazie al progetto Bicipolitana, una metropolitana di superficie fatta di piste ciclabili che ha permesso alla città marchigiana di recuperare terreno in fatto di mobilità sostenibile.
Risultato: in entrambe le città quasi un terzo degli spostamenti urbani viene fatto in bicicletta.
Ma è solo la punta dell’iceberg di una realtà in gran fermento.
D’altra parte, conti alla mano, l’affermarsi del “movimento lento” fa bene all’Italia intera, visto che l’economia che ruota attorno alla bicicletta vale per il nostro Paese un fatturato totale pari a 6,2 miliardi di euro.
Sono 743mila gli italiani che che utilizzano sistematicamente la bici per andare al lavoro, i cosiddetti frequent biker, con picchi del 13,2% degli occupati a Bolzano, del 7,8% in Emilia Romagna e del 7,7 in Veneto.
Con oltre 2,3 milioni di bici prodotte, l’Italia si conferma il maggior produttore europeo, con un giro d’affari di 488 milioni di euro, cui si aggiungono 483 milioni da vendite di parti e accessori per un pubblico che è sempre più esigente e 190 milioni per riparazioni.
Si arriva così a un totale di 1,16 miliardi di valore del mercato fisico delle due ruote, che dà lavoro a quasi 8mila persone.
La voce più grossa della bikeconomy in Italia – ma anche quella che promette maggiori potenzialità – è rappresentata dal cicloturismo, che in Europa arriva a un giro d’affari vicino a 44 miliardi, grazie a 2,3 miliardi di gite turistiche a pedali.