GLI ITALIANI E L’INNOVAZIONE. Scarica il nuovo rapporto pubblicato dal CENSIS

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Cotec e Censis hanno pubblicato il Rapporto 2016 “ITALIA CHE FUTURO!”.

Il tema della ricerca: come viene percepita l’innovazione dagli italiani.

Una certezza per i nostri cittadini: il futuro passa per l’innovazione e le nuove tecnologie.

Per fronteggiare i problemi odierni, la maggioranza (il 64%) ritiene che bisogna compiere un passo in avanti e adottare le tecnologie in grado di ridurre l’impatto sugli ecosistemi e rendere più efficiente e produttivo l’uso delle risorse.

 

Poco più di un terzo (il 35%) crede invece che occorra fermare la crescita, ridurre i consumi e lo sfruttamento delle risorse, ripensare tutto e tornare al passato.

 

Come viene percepita innovazione dagli italiani?

Prevalente è l’opinione di un qualcosa che cambia decisamente le abitudini della gente.

 

cosa significz innovazione

Gli italiani hanno opinioni nette su chi sono gli innovatori.

 

le caratteristiche dell'innovatore

L’attitudine a innovare viene dunque vista più come una dote innata che un’attitudine acquisita nel tempo.

Innovatori si nasce, anche se poi servono i contesti favorevoli per poter applicare concretamente le doti degli innovatori potenziali.

 

Per scaricare il report, clicca QUI

Consulenza & Libere Professioni Start Up & Creazione di Impresa

LA PRESENZA SUL WEB DELLE START UP ITALIANE. Scarica il report pubblicato da Instilla

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La società di consulenza Instilla ha pubblicato il report Start Up Seo 2016.

OBIETTIVO DELL’ANALISI:

mappare la qualità della presenza online delle startup innovative iscritte al Registro delle Imprese Innovative.

Il dato più eclatante:

sul totale delle 5143 imprese iscritte nel registro al 31 dicembre 2015, 2998 (il 58,3%) hanno indicato di avere un sito web.

Di queste, solo 2167 (il 72.3%) risultano funzionanti a marzo 2016.

funzionanti e non

831 siti web sono stati valutati come non funzionanti.

Si possono classificare in tre categorie:

  • sito web non accessibile (es. per un errore interno o un timeout del server),

  • dominio scaduto o in vendita,

  • sito web in costruzione

  • i non funzionanti

Per scaricare il report completo di Instilla, clicca QUI

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LO SCENARIO DELLE START UP IN ITALIA. Scarica il report pubblicato dal Ministero dello Sviluppo Economico

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Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato il nuovo report sullo scenario delle startup in Italia.

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Superano quota 5.000 le startup innovative  iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese.

Andamento crescita nel 2015

Un trend in continua crescita: 30 sono state fondate nel 2009, 173 nel 2010, 309 nel 2011, 513 nel 2012, 981 nel 2013, 1.537 nel 2014 e 1.501 nel 2015.

andamento crescita negli ultimi anni

Le Regioni dove si registra la maggiore presenza sono, rispettivamente, Lombardia (1.090), Emilia Romagna (575), Lazio (495), Veneto (377) e Piemonte (350).

ripartizione per regione

Ecco di cosa si occupano le startup italiane.

cosa fanno le start up

Sul piano occupazionale, le 1.710 startup con dipendenti impiegavano a fine giugno 4.891 addetti.

A fine settembre erano 18.677 i soci nelle 4.582 startup innovative con almeno un socio.

 

addetti e soci start up

Analizzando il periodo settembre 2014-giugno 2015, il numero delle persone complessivamente coinvolte nelle startup innovative ha registrato un incremento del 64%, passando da poco più di 13 mila unità a quasi 22 mila unità (4.891 dipendenti, cui si sommano 16.861 soci rilevati al 30 giugno 2015).

Per il futuro il governo centrale intende rafforzare questo ecosistema.

 

verso il 2016 rafforzare l'albero

 

Per scaricare il report completo, clicca QUI.

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IN QUALI NAZIONI È PIÙ FACILE APRIRE UN’IMPRESA ? Scarica il rapporto della Banca Mondiale e scopri la posizione dell’Italia.

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La Banca Mondiale ha pubblicato in questi giorni il rapporto “Doing Business 2016”.

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Lo studio e la relativa graduatoria misurano sinteticamente i progressi compiuti dai singoli Paesi mondiali su 10 versanti.

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Eccoli, con tra parentesi la posizione ottenuta quest’anno dall’Italia:

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1) far partire un’azienda (50),

2) richiedere i permessi di costruzione (86),

3) ottenere l’elettricità (59),

4) registrare un atto di proprietà (24),

5) ottenere finanziamenti (97),

6) proteggere gli azionisti di minoranza (36),

7) pagare le tasse (137),

8) far applicare i contratti (111),

9) commerciare attraverso le frontiere (1),

10) risoluzione delle insolvenze (23).

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L’Italia ha avuto un netto miglioramento nella classifica generale.

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Il nostro paese sale di ben 11 posizioni rispetto allo scorso anno, collocandosi al 45° posto.

classifica doing

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Si tratta del miglioramento più sensibile tra i grandi Paesi di Eurolandia sui quali resta comunque ancora un evidente gap da colmare.

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La graduatoria anche quest’anno è guidata da Singapore e Nuova Zelanda.

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Il rapporto della Banca Mondiale attribuisce il netto miglioramento dell’Italia a due riforme varate dal Governo.

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La prima è la riforma della Giustizia Civile con «l’Italia che ha reso più facile rispettare i contratti introducendo la notifica telematica obbligatoria degli atti, semplificando le regole del processo telematico e automatizzando il processo dell’esecuzione».

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La seconda riforma-chiave è il Jobs act.

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Nell’ambito dei Paesi del G7 l’Italia è ancora il paese più basso in classifica: il meglio piazzato è il Regno Unito (6° posto), seguito dagli Usa (7°), dal Canada (14mo), dalla Germania (15ma) dalla Francia (27ma) e dal Giappone (34mo).

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Per scaricare il rapporto Doing Business, clicca QUI

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VUOI DIVENTARE IMPRENDITORE DI TE STESSO ? Scarica la guida Unioncamere (383 pagine)

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“Mettersi in proprio” 

è un vero e proprio manuale operativo per aspiranti e neo-imprenditori, cioè per chi ha intenzione di avviare un’attività o per chi ne ha avviata una da poco tempo (0-3 anni).

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Per grafica e linguaggio il testo è concepito in modo tale da risultare comprensibile anche ai “non addetti ai lavori” e viene utilizzato spesso come testo didattico nei corsi di formazione per nuovi imprenditori.

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Il volume, aggiornato alla luce delle più recenti normative civilistiche (S.r.l. semplificate, start up innovative, reti d’impresa ecc.) è articolato in tre parti:

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1) “Mettersi in proprio: scegliere tra impresa e lavoro autonomo”. Fornisce un quadro chiaro e sintetico sulla classificazione giuridica di tutte le attività economiche indipendenti, con alcuni spunti di riflessione sull’impresa ai tempi di internet

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2) “Il progetto imprenditoriale”. E’ una “visita guidata” a tutti i problemi che devono essere affrontati per arrivare alla redazione del business plan:
•  come valutare le proprie attitudini imprenditoriali
•  cos’è e come si costruisce un progetto d’impresa
•  le tre domande fondamentali (a chi vendere, cosa vendere e come produrre); il marketing mix
•  l’ambiente imprenditoriale: macro e microambiente; le forze in campo (clienti, concorrenti, fornitori ecc.); i fattori di successo; il posizionamento nel settore
•  come costruire l’azienda (acquisto o costituzione ex novo; dimensionamento; localizzazione; veste giuridica; organizzazione)
•  come trovare i fondi per finanziare l’azienda
•  come costruire il preventivo economico e finanziario-patrimoniale del business plan
•  gli adempimenti necessari per avviare l’attività

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3) “Lo sviluppo del progetto imprenditoriale”. Fornisce una serie di approfondimenti sulle varie problematiche:
• la contabilità e il bilancio; la riclassificazione del bilancio
• il controllo di gestione
• le scritture contabili
• gli obblighi fiscali
• la scelta della forma societaria
• le agevolazioni per le imprese
• la comunicazione d’impresa
• la responsabilità sociale d’impresa (CSR)
• i servizi del sistema camerale per le imprese.

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Concludono il volume un vero e proprio business plan a titolo esemplificativo e il testo completo dello Statuto delle Imprese.
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Per scaricare il manuale di Unioncamere, clicca QUI

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