IL MERCATO DISCOGRAFICO CRESCE A RITMI FORSENNATI. Ecco gli ultimi dati italiani e mondiali

 

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Il settore discografico è cresciuto del 18,5% a livello globale con una performance a due cifre che ha riguardato tutti i principali mercati raggiungendo nel 2021 quasi 26 miliardi di dollari secondo i dati pubblicati da IFPI, l’associazione che riunisce le imprese discografiche.

 

 

crescaitanegli anni dei vari supporti

 

I ricavi dello streaming di abbonamenti a pagamento sono aumentati del 21,9% per 12,3 miliardi di dollari. 

 

Alla fine del 2021 c’erano 523 milioni di utenti di account di abbonamento a pagamento.

 

Lo streaming totale (incluso sia l’abbonamento a pagamento che quello supportato dalla pubblicità) è cresciuto del 24,3% per raggiungere 16,9 miliardi di dollari, ovvero il 65,0% dei ricavi totali della musica registrata a livello mondiale. 

 

Oltre ai ricavi streaming, la crescita è stata supportata dai guadagni in altre aree, inclusi formati fisici (+16,1%) e diritti di performance (+4,0%).

 

ripattizione supporti nel 2021

Ecco la classifica degli artisti che hanno venduto di più nel 2021.

 

BTS al 1°  posto.

copertina classifiche

 

Le classifiche in dettaglio:

 

dettaglio classifiche

 

In tale contesto si assiste ad anche a una forte impennata del settore discografico italiano, che dopo cinque anni torna nella top ten dei più importanti mercati a livello globale con un 27,8% di crescita a oltre 332 milioni di euro di ricavi.

 

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I dati di Deloitte/IFPI del mercato italiano pubblicati oggi mostrano, come già avvenuto nel 2020, che sono i ricavi dagli abbonamenti alle piattaforme streaming ad aver trascinato il settore.

 

Il segmento premium è cresciuto del 35,6%.

 

Forte impatto anche nell’area video streaming sostenuta dalla pubblicità con un +46,3%.

 

Solo nel segmento audio ormai ogni settimana i consumatori italiani realizzano in media oltre 1 miliardo di stream.

 

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IFPI,  l’associazione che riunisce i discografici italiani,  ha pubblicato una interessante ricerca sul consumo di musica in Italia: Engaging with Music.

 

Copertina Engaging

 

Nel 2021 i consumatori italiani hanno speso oltre 19 ore settimanali nell’ascolto di musica.

 

Dopo il difficile 2020, anche il CD è tornato a generare ricavi in salita con un +10,6% – il dato resta tuttavia al di sotto del 2019.

 

In particolare, nel fisico il vinile prosegue la sua costante crescita:

dopo aver superato i CD all’inizio del 2021, ha confermato l’exploit con quasi il 79% di incremento. 

 

Crescono anche i ricavi da altri formati come le musicassette, cresciuti del 245%.

 

Nel segmento fisico è stato particolarmente efficace il Bonus Cultura 18 app, il cui impatto è arrivato a rappresentare oltre 21 milioni di euro complessivamente.

 

Anche i diritti connessi, ovvero i ricavi da licenze per l’uso di musica in radio, televisioni, palestre, pubblici esercizi e feste private sono cresciuti con un + 37,2% a 52 milioni di euro.

 

I diritti di sincronizzazione, ovvero la musica nelle pubblicità, film, serie TV ha visto un incremento del 36,4% superando per la prima volta i dieci milioni di euro.

 

Il mercato italiano ha pertanto visto un anno particolarmente forte con la conferma degli importanti investimenti delle case discografiche sul repertorio italiano e nei giovani talenti.

 

Nelle classifiche di fine anno, le top ten di singoli e album sono state dominate dal repertorio italiano.

 

Diversi artisti della Generazione Z hanno ottenuto risultati di ampio respiro conquistando numerosi dischi di platino.

 

Complessivamente, nel 2021 sono stati infatti premiati 231 Album, 6 Compilation e 1.054 Singoli Digitali tra oro, platino e multiplatino. 

 

 

classifica annuale

Nel 2021,  479 album hanno infatti superato la soglia di 10 milioni di streaming: si tratta di 302 artisti in totale, per una crescita di grande rilevanza rispetto a dieci anni fa.

 

 

 

L’anno passato ha anche visto la crescita dei ricavi per le vendite di musica italiana all’estero che, in termini di royalty generate dall’estero per la musica italiani sono cresciuti del 66% arrivando a circa venti milioni di euro.

 

QUI trovi il report sull’industria discografica nel mondo

 

QUI trovi il report sulle abitudini di acquisto di musica in Italia

 

QUI trovi le classifiche sugli artisti più venduti in Italia nel 2021

Industria Musicale

TUTTI I NUMERI DELL’INDUSTRIA DISCOGRAFICA NEL MONDO. Scarica il nuovo report pubblicato da IFPI e scopri gli artisti che hanno venduto di più

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L’Ifpi è l’associazione internazionale che riunisce le imprese discografiche nel mondo.

Ha pubblicato in questi giorni il suo report annuale.

Ecco i principali indicatori di mercato.

Cresce del 9,7 % il fatturato della musica nel mondo.

 

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Lo streaming è diventata la maggior fonte di guadagno per gli artisti.

 

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Vediamo ora gli artisti che hanno incassato di più nel 2018.

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Infine, la classifica di dettaglio per i singoli e gli album.

 

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Per scaricare il report completo, clicca QUI

 

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QUANTO RIMANE AGLI AUTORI DEI CONTENUTI CULTURALI PUBBLICATI ON LINE? Scarica la ricerca pubblicata da Roland Berger e SIAE

copertina roland

 

La ricchezza generata dai contenuti culturali non torna in misura ragionevole a chi ha contribuito a crearla: gli autori.

In Italia c’è un value gap di almeno 369 milioni per chi crea”.

Lo ha detto il Presidente Designato Filippo Sugar in occasione della “puntata zero” di Hackathon 2016, il Festival globale dell’economia digitale presentato a Trani il 21 novembre.

In questa occasione, sono stati presentati i risultati di uno studio sostenuto da SIAE e realizzato da Roland Berger sul tema “Il contenuto culturale nell’ambiente online”.

dalla vecchia alla nuova modalità

La ricerca analizza il modello di business degli intermediari tecnici e il “divario nella generazione di valore”, ovvero il value gap.

mappaturaintermediari

Lo studio è stato commissionato dalla Società Italiana degli Autori ed Editori con l’obiettivo di stimare l’impatto sui ricavi degli intermediari tecnici (motori di ricerca, aggregatori di contenuti, social network, servizi cloud) legato ai contenuti culturali.

creazione esplicita di valore

Il documento ha messo in evidenza che il 27% del valore dei  consumi culturali (pari a 369 milioni di euro) non viene trasferito agli autori.

impatto in italia

In Europa la percentuale è del 23% e il valore non trasferito agli autori è pari a 4.980 milioni di euro.

 

impatto in europa

Sugar ha inoltre sottolineato che l’industria della creatività è il terzo settore per occupazione in Europa, mentre per esempio l’industria automobilistica è all’ottavo posto”.

“Quello musicale è stato il primo settore economico ad essere violentemente impattato dalla rivoluzione digitale e l’impatto è stato devastante. 

Siamo stati inondati per anni da una serie di studi farlocchi che dicevano che la condivisione aiuta a far crescere l’industria discografica. Falso.

Ma questi studi hanno annebbiato la nostra coscienza.

L’idea che il frutto della creatività debba essere gratuito è sbagliata”.

La musica ha sempre più successo: il prodotto funziona tantissimo ma noi ci stiamo impoverendo, perché qualcun altro sta guadagnando su quello che realizzano autori e produttori.

Questo è semplicemente ingiusto. Quello che è accaduto al comparto musicale succederà a catena anche agli altri comparti: tv, cinema, editoria, etc…”

Per scaricare il report pubblicato da SIAE e Roland Berger, clicca QUI

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