“…Nel 2012 gran parte delle amministrazioni locali più grandi risultano dotate di uno specifico ufficio dedicato all’ICT.
Le funzioni ICT vengono gestite da personale interno in sette amministrazioni su 10 mentre circa nove su 10 ricorrono a fornitori privat.
Le Regioni, più degli altri enti, si avvalgono anche di fornitori controllati o partecipati dall’ente (72,7%).
Nel settore dell’offerta di servizi ICT, 25 società, cui appartengono circa 3.400 addetti, sono direttamente e unicamente controllate da Regioni e Province Autonome.
Le dotazioni tecnologiche “di base” sono alla portata di tutti gli enti locali ma i divari dimensionali e organizzativi hanno effetti sull’adozione di tecnologie più sofisticate come quelle mobili: 70 Comuni su 100 tra quelli più grandi e appena otto su 100 di quelli più piccoli utilizzano dispositivi mobili (tablet, smartphone, netbook, ecc.).
Il 98% degli enti che si connettono a Internet utilizza tecnologie almeno xDSL; tuttavia tali tecnologie, soprattutto nei Comuni e nelle Comunità montane, consentono di raggiungere velocità superiori o uguali a 2 Mbs soltanto, rispettivamente, nel 75 e nell’80 per cento degli enti on-line.
Cresce, anche se lentamente, l’utilizzo di alcune tecnologie volte a ridurre i costi della Pubblica amministrazione, come il ricorso al VoIP e all’e-procurement (+7 punti percentuali), l’open source (+6 punti), l’e-learning (+5 punti
Il sito web già dall’anno 2009 è diffuso in quasi tutti gli enti locali ma nel 2012 migliora la possibilità per l’utenza di inoltrare on-line modulistica e di avviare a conclusione per via telematica l’intero iter relativo al servizio richiesto on-line.
Il giudizio sull’impatto delle tecnologie nella pubblica amministrazione locale è sostanzialmente positivo….”
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