McKinsey ha pubblicato il rapporto “Il viaggio tempestoso dell’Europa, dall’educazione all’occupazione”
La ricerca è stata condotta su otto Paesi UE.
Sono stati intervistati 5.300 giovani, 2.600 datori di lavoro, e 700 fornitori di post-secondaria-istruzione attraverso 8 paesi che insieme ospitano quasi il 73 per cento dei 5,6 milioni di giovani disoccupati in Europa: Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna, Svezia , e il Regno Unito.
Il 47% dei datori di lavoro italiani riferiscono che le loro aziende sono danneggiate dalla loro incapacità di trovare i lavoratori giusti, e questa è la percentuale più alta fra tutti i Paesi esaminati».
Solo il 41% dei datori di lavoro dice di comunicare regolarmente con i dirigenti delle scuole, e solo il 21% considera questa comunicazione effettiva».
In apparenza, tutto sarebbe abbastanza semplice: bisogna, dicono i ricercatori McKinsey, «incoraggiare gli educatori a insegnare quello che gli imprenditori richiedono».
Ma l’apparenza sfuma quando, per esempio, si studia la differenza fra il «desiderio» di un imprenditore nei confronti di certe capacità professionali e la competenza reale in quegli stessi skill dei giovani in attesa del posto: in Italia, il «desiderio» o bisogno imprenditoriale di una buona conoscenza dell’inglese fra i propri dipendenti è soddisfatto solo dal 23% degli aspiranti, e quello di una competenza informatica appena dal 18%.
Ecco il link per scaricare il report McKinsey: