“….Resta la cannabis la sostanza psicoattiva più diffusa in Italia e in Europa; subito dietro c’è la cocaina, ma l’eroina tiene bene il passo.
È quanto emerge dal libro ‘In dipendenza. 121 risposte sulle dipendenze in Italia’, che raccoglie i dati dello studio Ipsad (Italian population survey on alcohol and other drugs), condotto dalla sezione di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell’istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr) di Pisa.
L’Italia registra livelli di consumo superiori alla media europea.
Consuma cocaina l’1,3% della popolazione (circa 520mila persone)
Anfetamine, le hanno usate 20mila italiani. I consumi di eroina restano stabili e riguardano in Italia circa 160mila persone (0,4%), soprattutto giovanissimi (15-24 anni: 0,6%).
Sono 120mila gli italiani di 15-64 anni che hanno fatto uso di anfetamine nell’anno (0,3%), altrettanti hanno assunto ecstasy e allucinogeni: tra questi ultimi, solo l’lsd ne ha interessati circa 40mila (0,1%).
Secondo i dati riportati nello studio, sono quasi 32 milioni (80%) gli italiani di 15-64 anni che hanno bevuto almeno una bevanda alcolica nell’anno e 27 milioni (67%) lo hanno fatto recentemente: quasi 1,5 milioni (5,4%) ha assunto sei o più bevande alcoliche in una sola occasione (binge drinking) nell’ultimo mese e tra questi gli uomini sono circa il triplo delle donne (8,8% contro 2,9%).
Il consumo di tabacco, invece, nel nostro Paese è in diminuzione, ma ancora diffuso: sono 12,5 milioni (31,4%) coloro che non hanno rinunciato alla sigaretta nel 2011.
Psicofarmaci, diffusione in aumento.
Le sostanze che negli anni hanno registrato un discreto incremento sono gli psicofarmaci che, se prescritti da uno specialista, fanno parte di un percorso terapeutico, altrimenti si trasformano in sostanze illegali a tutti gli effetti.
Tranquillanti e ansiolitici sono i più diffusi: oltre 5 milioni gli italiani che nel 2011 vi hanno fatto ricorso (12,8%) e di questi più di 3 milioni sono donne.
I sonniferi sono al secondo posto: li hanno utilizzati in 4 milioni (10%) senza differenze so¡stanziali tra i due sessi. Il consumo di antidepressivi, invece, rimarca una prevalenza femminile sul totale di 2,2 milioni (5,5%) di assuntori.
Gioco d’azzardo. A creare una vera e propria emergenza socio-sanitaria, infine, il gioco d’azzardo.
In italia, quasi la metà (47%) della popolazione tra 15 e 64 anni, circa 19 milioni di persone, nel 2011 ha giocato almeno una volta: circa 2 milioni (11%) sono classificabili a basso rischio, 800mila (4,3%) a rischio moderato e 250mila a rischio problematico.
Ecco la sintesi del rapporto: