Il tema dell’assicurazione della qualità (AQ) è da tempo al centro dell’attenzione di chiunque,
non solo nel contesto strettamente accademico ma anche in ambito politico-istituzionale,
abbia un legame con il mondo dell’università.
Nel panorama italiano tappe significative sono
state raggiunte nel 2011 con l’avvio dell’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del
sistema Universitario e della Ricerca) e nel 2013 con l’introduzione di un sistema di assicurazione
di qualità della didattica universitaria denominato AVA (Autovalutazione, Valutazione
periodica e Accreditamento).
Il sistema AVA è, però, soltanto il punto d’arrivo di un lungo processo che affonda le proprie radici in un ampio contesto in cui le esperienze maturate in ambito internazionale si affiancano a quelle elaborate nel nostro paese.
A questo scopo il rapporto fa precedere all’esame approfondito del sistema AVA un articolato
excursus nel panorama della valutazione nel settore Università, in Italia e in altri paesi
europei.
Inizialmente, quindi, si prende in esame il percorso di valutazione della didattica
nelle università italiane fino al 2012, che ha visto operare dal 1993 l’Osservatorio nazionale
per la Valutazione del Sistema Universitario (OVSU) e successivamente, dal 1999, il
CNVSU (Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario).
L’intero panorama della
valutazione universitaria in Italia, nei fatti, è stato caratterizzato da un forte orientamento
alla garanzia (premi/punizioni) mediante la raccolta e l’analisi di dati statistici e la verifica di
parametri quantitativi.
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