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Il CNR ha pubblicato il nuovo Rapporto 2019 sullo stato della Ricerca e Innovazione in Italia

­Per la ricerca scientifica l’Italia versa all’Europa il 12,8% del bilancio complessivo dei cosiddetti Programmi quadro.

Ottiene in contropartita finanziamenti solo per l’8,7 per cento: siamo in credito di un quarto delle risorse.

 

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I ricercatori italiani dal 2005 al 2016 sono cresciuti di 60 mila unità, ma la quota sale solo nelle industrie private.

Sono ormai 72 mila contro i 78 mila  delle università.

Negli Enti pubblici di ricerca sono in tutto 29 mila.

 

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Pochi finanziamenti, arruolamento faticoso e frammentato hanno prodotto un invecchiamento strutturale dei ricercatori italiani.

L’età media dei docenti nelle università è 49 anni.

L’incidenza dei professori ultracinquantenni è superiore al 50 per cento, ben più elevata di quella dei nostri partner europei.

 

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La comunità scientifica italiana, nonostante le incertezze istituzionali, produce il 5 per cento dei lavori mondiali.

Resta marginale, anche se in crescita, l’aliquota dei brevetti depositati (il 2,52 per cento del totale mondiale).

Per scaricare il report completo del CNR, clicca QUI

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