
In Italia c’è un’emergenza che sta assumendo dimensioni preoccupanti.
Parliamo dei Neet, vale a dire giovani che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in percorsi formativi.
In Italia hanno raggiunto il record tra i 27 Paesi della Ue.
Nella fascia d’età 15-34 anni sono 3.047.000.
Questo dato è contenuto nel nuovo report pubblicato dal Ministero delle Ministero delle politiche Giovanili dal titolo:
“NEET – Piano di emersione e orientamento giovani inattivi”.
Gli oltre 3 milioni di ragazzi Neet rappresentano il 25,1% dei giovani italiani tra i 15 e i 34 anni, praticamente 1 su 4.
Non solo.
Ben 1,7 milioni sono donne.
Nell’U.E, dopo Turchia (33,6%), Montenegro (28,6%) e Macedonia (27,6%) l’Italia risulta il paese con il maggior tasso di Neet.
Circa la dislocazione territoriale, il nostro Paese presenta sostanziali differenze a livello regionale.
L’Italia risulta divisa in due macro-blocchi:
– la zona centro-settentrionale, che è in linea o al di sotto della media europea (15%),
– la zona del Mezzogiorno, in cui si evidenziano le maggiori criticità.
In questo report,
la Ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone ha formalizzato l’adozione da parte del Governo di un Piano nazionale di emersione e orientamento “Neet Working”.
Questo programma punta a ridurre gli oltre tre milioni di giovani nella fascia di età 15-34 anni che non studiano, non lavorano e non fanno formazione.
L’obiettivo del Piano è quello di ridurre l’inattività dei “Neet” tramite degli interventi suddivisi in tre macro fasi:
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emersione
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ingaggio
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attivazione
Gli strumenti con i quali sviluppare queste fasi:
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Programma Garanzia Giovani rinforzato
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Sportelli Giovani nei Centri per l’impiego
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Campagna informativa itinerante del Dipartimento per le politiche giovanili
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Servizio civile universale
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Portale GIOVANI2030
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Programmi europei gestiti da ANG
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Piano nazionale pluriennale (2021-2027) sull’inclusione dei giovani con minori opportunità