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In questi giorni ha pubblicato il rapporto“Sharing economy: la mappatura delle piattaforme italiane 2015”.
I risultati sono stati diffusi durante la manifestazione SharItaly a Milano.
I risultati sono positivi perché le piattaforme operative sono oggi 187, ossia il 35,5% in più rispetto a 12 mesi fa, e tra queste 118 crescono a ritmi superiori al 20%.
Il 77% delle piattaforme èa proprietà italiana
I settori in cui si concentrano maggiormente le aziende dell’economia collaborativa italiana sono sempre quelle dei trasporti, che rappresentano il 19% del totale, lo scambio di beni di consumo (15%), il turismo (15%), l’alimentare (9%) e da quest’anno anche la cultura (9%).
“Le piattaforme di sharing economy continuino a crescere in tutti i settori, a dimostrazione che la sharing economy non sia un settore ma un modello di servizio che si applica in tutti gli ambiti – spiega Marta Mainieri, ideatrice e curatrice insieme a Ivana Pais di Sharitaly.
Le piattaforme di sharing italiane sono ancora molto giovani, la maggior parte ha poco più di due anni di vita”.
Non a caso, secondo le stime elaborate la domanda ha ancora molti margini di crescita.
La metà delle piattaforme di sharing ha infatti meno di 5mila utenti, anche se l’11% ne registra però oltre 100mila.
Un numero che inizia a permettere alle piattaforme di innescare circoli virtuosi.